Per questa escursione si parte dal' alpe Gazza in Val Mastellone, valle laterale della più nota Val Sesia. Per raggiungere il punto di partenza si percorre la SP 299 di Alagna, sino a raggiungere Varallo. Da qui, sulla destra si trovano le indicazioni per "Rimella" "Fobello" seguirle. Continuare a seguire le indicazioni per Fobello (SP 9), Superare Fobello arrivare sino alla frazione " Santa Maria"  e proseguire ancora, per circa 1 Km, sulla stratta strada che porta sino all'alpe Gazza dove si parcheggia.

Lasciata l'auto, siamo a quota 1.175, è facile individuare la mulattiera, indicata, che sale verso l'alpe  Baranca seguendo il corso del torrente Mastellone. Giunti all' Alpe Baranca si prosegue sulla mulattiera, si passa la Chiesetta Alpina e si continua a salire sino alla bella cascata, ben visibile, formata dalle acque del lago Baranca. Raggiunta la sommità della cascata appare, in tutto il suo splendore, il lago e la spianata erbosa che lo ospita. proseguire ancora sino a raggiungere, prima, le baite dell' alpe Selle di Baranca e quindi i ruderi di Villa Aprilia (m. 1.824), la meta odierna. Per il ritorno si percorre a ritroso lo stesso percorso fatto all'andata.

La partenza si trova a quota 1.175 Mentre le baite dell'alpe Selle di Baranca si trovano a quota 1.824 vi sono quindi 649 m. di dislivello. la difficoltà è E (Escursionistica) si sale su una mulattiera ai tempi lastricata ma comunque bel tenuta, con pendenze mai impegnative. Per la salita occorrono circa 2 h e circa 1h e 30' per tornare al punto di partenza. Escursione facile alla portata di qualunque escursionista anche giovane ma che merita di essere fatta, almeno una volta, I posti sono molto belli, gli alpeggi bel tenuti e la piana dell' alpe Selle di Baranca è incantevole. L'unica nota: da S.Maria di Fobello all'alpe Gazza la strada è molto stretta e giunti all'alpe i parcheggi sono pochi , valutare se è il caso, di parcheggiare e percorrere questo tratto, di circa un chilometro, a piedi.
La villa fu costruita nei primi del 900, su un promontorio a picco sulla distesa erbosa che ospita il lago Baranca e successivamente acquistata della famiglia Lancia e chiamata  Villa Aprilia. Nel corso della seconda guerra mondiale, questi luoghi, diventano via di fuga, verso la Svizzera per i prigionieri evasi dai campi di prigionia e teatro di violenti scontri fra le formazioni partigiane e milizie fasciste. Nel corso degli scontri, villa Aprilia venne bruciata  e ancora oggi i suoi resti sono li a ricordare quei passati bellici.